Sotto il patrocinio dell’Osservatorio SERVAGRI e con il sostegno di UTAP e CIA Siracusa, il 31 ottobre 2015, presso il Salon d’Honneur SIAMAP 2015, sono stati firmati dai rispettivi presidenti il protocollo di gemellaggio tra le donne agricoltrici e quello tra gli apicoltori delle due organizzazioni; la Sicilia e la Tunisia diventano sempre più uno spazio comune di confronto, condivisione, crescita e occupazione, grazie al patrimonio comune di radici culturali e tradizioni che, nel settore agroalimentare, si traducono in standard comuni di qualità, tracciabilità, sicurezza dei nostri prodotti. Dal 28 ottobre al 1° novembre, infatti, una delegazione italiana composta dal direttore di CIA Siracusa Sebastano AGLIECO, dal coordinatore generale dell’Osservatorio SERVAGRI e direttore del GAL Eloro Sergio CAMPANELLA, dal presidente dell’Associazione Regionale Apicoltori Siciliani (ARAS) Rosa SUTERA e dalla vicepresidente dell’Associazione Donne in Campo Luciana VERMIGLIA, hanno animato uno stand comune CIA, SERVAGRI, ARAS e Donne in Campo, realizzando una serie di degustazioni di oli novelli e bio a marchio DOP, pomodori secchi IGP Pachino tra cui anche il tipo “ciliegino” e mieli di diverse varietà: dal castagno all’eucalipto, dalla sulla al timo, dalla mielata ai fiori d’arancio e di limone. <<Il successo riscontrato dai nostri prodotti è stato strepitoso>> ha dichiarato il direttore AGLIECO <<e qui riscontriamo moltissime opportunità di sbocco per i nostri agricoltori, soprattutto in termini di innovazione di processo e di prodotto di cui anche le nostre produzioni potrebbero beneficiare: occorre, però, che i nostri agricoltori si liberino da ogni pregiudizio, anche in termini di concorrenza, e comincino a conoscere meglio i propri vicini di casa, scoprendo così che le potenzialità da sfruttare sono molteplici e con ricadute davvero esponenziali>>. La presidente SUTERA ha voluto sottolineare che <<lo scambio di know-how non solo in termini di lotta alle malattie dell’ape, ma anche in termini di transumanza e trattamento del miele non aiuta solo i produttori, ma anche l’ambiente in cui essi si muovono, permettendo più am pie prospettive alle nuove generazioni>>. E, a proposito di generazioni e di approccio di genere, la vicepresidente VERMIGLIA, nell’evidenziare tutto il suo entusiamo per l’esperienza realizzata, ha puntualizzato che <<in Tunisia c’è davvero molto da fare per i nostri giovani e le nostre giovani donne che vogliono apportare nuovi beni e servizi in ambito rurale: dalle agroenergie agli ecoimballaggi e i macchinari per l’agroalimentare, dagli agri-asili nido ed agri-ospizi ai trasporti sostenibili e fattorie didattiche, sociali e terapeutiche, c’è un intero universo di possibilità capace di apportare un enorme valore aggiunto a questo territorio e grandi possibilità di riscatto socioeconomico per i nostri e per i loro giovani, così come per le donne che costituiscono l’80% della forza-lavoro nel settore agricolo e agroalimentare tunisino>>. <<L’Osservatorio SERVAGRI, in quanto polo d’eccellenza dell’agroalimentare italo-tunisino che ha già realizzato azioni pilota dimostrative “sul campo” in materia di olivicoltura, apicoltura, agricoltura biologica e fliera corta, non si pone solo l’obiettivo di modernizzare in un percorso comune le singole filiere agroalimentari>> conclude il direttore CAMPANELLA <<ma mira anche alla costituzione di un presidio di forte garanzia sul rispetto degli standard di qualità, piena tracciabilità e sicurezza dei prodotti di entrambi i Paesi, affiancandovi l’incubazione e l’accompagnamento di start-up di microimprese giovanili e femminili che asicurino il sostegno ai bisogni reali dell’agroalimentare e di quel mondo rurale fatto di piccole imprese agricole e di agricoltura familiare>>.

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